martedì 2 ottobre 2018

Uganda - Parco Nazionale di Bwindi - Foto 30

Uganda Dicembre 2017 - Gennaio 2018

Alzataccia e trasferimento della durata di un paio d'ore, nel parco nazionale di Bwindi.
Incontro preliminare e di benvenuto con i militari che gestiscono il parco.
La famiglia di Gorilla a cui ci assegnano è la KAHUNGYE composta da 18 elementi e che, come le altre, vive arroccata nel pieno della foresta definita impenetrabile. Un intrigo di piante, almeno per un discreto tratto, complicatissima da percorrere.
Ci scortano un paio di militari armati, giunti presso i Gorilla, ne troviamo altri tre che sorvegliano e proteggono costantemente la famiglia, giorno e notte. Alla vista di tutti questi militari non si può non far mente locale alla situazione che si è venuta a creare intorno a questi meravigliosi animali.
La sensazione è particolare, alla vista del primo gorilla sull'albero si è increduli e personalmente lo sono stato anche per il secondo, il terzo e tutti gli altri.
Man mano che il fogliame viene scostato, l'animale fino a quel momento, per noi, quasi mitologico, diventa sempre più reale. Ci siamo enormemente vicini. Incredibile. Emozionante.
Restiamo in zona per poco meno di un'ora.
Finita la visita, e anche oggi, la sensazione prevalente che rimane è quella di aver vissuto letteralmente in uno scorcio di fiaba, si fa fatica a credere che tutto sia stato reale.
Esperienza che giusto l'Alzhaimer potrà cancellare dalla mente.

L'impenetrabile foresta


Ecco il primo gorilla.


Sicuramente provoca un certo effetto vedere un animale di queste dimensioni che si muove agile sugli alberi.



Questo è il secondo ed è stata la grande emozione. Vederlo così tranquillo a mangiare è stato molto bello. Certo noi gli abbiamo solo rotto le palle, questo è fuor di dubbio.

Prima di questa foto, non da questo ma da un'altro gorilla, siamo stati caricati un paio di volte.
Della carica abbiamo un paio di video che riportano solo l'audio perché eravamo in tutte altre faccende affaccendati. La carica del gorilla non è stata un'aggressione, diciamo che ha solo voluto chiarire i ruoli tra noi e lui. Però, che scena!
Stavamo andando verso altri gorilla quando dalle piante sul nostro lato destro si sente un fruscio crescente, giriamo la testa, le foglie sono di un verde vivo e chiaro perché colpite direttamente dal sole, all'improvviso si abbassano ed emerge a gran forza una enorme forma nera che urlando e mostrando i denti allunga il braccio destro a modo di schiaffone. Il cuore a mille e un ricordo indelebile si stampa nella mente. Un'emozione fortissima.


Ecco il Silverbak. C'era anche la foto della schiena, purtroppo era enormemente sfocata, data l'immane quantità di moschini che hanno reso complicato la messa a fuoco della macchinetta.



Poi è arrivato il piccolino, una meraviglia per gli occhi e l'anima.






Prima, durante e ancor più dopo quest'esperienza l'amarezza del pericolo in cui inconsapevolmente vivono questi esseri meravigliosi.
Esperienza che sicuramente è consigliata, nonostante l'enormità del biglietto ( 650,00 USD a persona), il quale è poca cosa se serve a preservare questi favolosi esseri dal pericolo che noi costituiamo per loro.

























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